Ritratti

I Ritratti Fotografici devono raccontare l’anima e le passioni di chi si trova davanti all’obiettivo.

La mia idea di ritratto è “be free” cioè lontano dallo studio fotografico, dove il soggetto molto spesso non si sente a suo agio e viene fotografato con sguardo distante. Prediligo quindi un ambiente a lui familiare che elimini le cause di stress.

Essere fotogenici non è legato all’aspetto esteriore ma è una questione di come le persone si sentono davanti all’obiettivo e quanto spontanee riescono a essere. Spesso chi viene ritratto, non sentendosi fotogenico, lascia trasparire il disagio nell’espressione e finisce per aver ragione! Il mio sforzo è mettere a loro agio le persone e solo dopo cercare l’angolo migliore, la posa giusta e la luce che metta in evidenza la loro unicità.

Il ritratto migliore è quello catturato in mezzo a ciò che più rappresenta un carattere, una passione, un lavoro, un percorso di vita. L’inquadratura generalmente sarà centrata con la persona che riempie il fotogramma e la composizione finale risulterà bilanciata. Prediligo una fotografia contestualizzata grazie all’aggiunta di oggetti che sottolineino in modo forte la personalità.

Per comporre le immagini, uso lo schermo della mia Sony α7R III. Con il mirino dovrei nascondere il mio volto dietro la fotocamera, che diventa una barriera verso il soggetto. Con lo schermo, invece, il soggetto vede la mia faccia mentre gli parlo e riesco a mantenere il contatto fra noi due. Gli esseri umani tendono a riflettere le espressioni altrui: invece di chiedere a qualcuno di sorridere, posso semplicemente dire qualcosa di spiritoso e ridere io stesso, suscitando una reazione simile. In questo modo, il sorriso risulta più naturale ed è in quel momento che posso scattare.

Sincerità e spontaneità per i vostri ritratti

L’obiettivo che genaralmente preferisco utilizzare nei ritratti è un tele 70-200 mm con diaframma molto aperto per staccare il soggetto dallo sfondo. Uso invece il 24mm o il 50mm con diaframma più chiuso se lo scopo è quella di contestualizzare il soggetto nel suo ambiente.
Per i ritratti fotografici cerco sempre di non utilizzare luci artificiali o ridurne l’uso al minimo indispensabile proprio per dar modo alla persona ritratta di non sentirsi in una dimensione estranea.

Un’altra caratteristica tecnica che mi aiuta a mantenere il contatto con il soggetto mentre lavoro è l’Eye-AF: con questa funzione la scena non deve essere congelata e il soggetto è libero di muoversi con la sicurezza che la fotocamera manterrà gli occhi precisamente a fuoco.

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